Le indagini geofisiche: caratteristiche e diffusione globale  

La bonifica dei siti contaminati è una procedura complessa articolata in più fasi atte a ricostruire, in maniera organizzata e dettagliata, il percorso che conduce alla identificazione della più idonea tipologia di intervento da realizzare sul sito di riferimento. All’interno di questa moltitudine di fasi vi è, tra le altre, quella che prevede la costruzione ed esecuzione del piano di indagini. Il piano di indagini, inserito nel più ampio contesto del piano di caratterizzazione, è definito dal D. Lgs. 152/2006, riferimento normativo italiano in materia d’ambiente. In particolare, ai sensi dell’allegato 2 al Titolo V, parte IV del suddetto decreto, il piano di caratterizzazione è definito come “l’insieme delle attività che permettono di ricostruire i fenomeni di contaminazione a carico delle matrici ambientali” e sarà poi all’interno del piano di indagini che si andranno a delineare e descrivere le attività da svolgere in campo e in laboratorio per la caratterizzazione ambientale del sito. Le indagini, secondo quanto previsto dalla normativa, possono essere di tipo diretto e di tipo indiretto, ed è su queste ultime che ci si concentrerà in questo elaborato. Le indagini indirette, ovvero indagini geofisiche, si basano sulle regole e le leggi della fisica e misurano la variazione di determinate proprietà fisiche dei terreni da cui poter elaborare dei modelli del sottosuolo \citep{De_Giorgi_2019}. Tali indagini trovano largo impiego nelle più svariate applicazioni in quanto consentono di ottenere uno screening totale del sottosuolo che può essere utilizzato come base di partenza per studi e analisi future, sia dal punto di vista della bonifica, che per quanto riguarda la caratterizzazione di eventi franosi \citep{Di_Maio_2020} e  studi archeologici, inoltre possono essere applicate per il monitoraggio dei parametri del suolo e dell’idrologia in zone urbane dove il campionamento diretto e distruttivo non è sempre possibile \citep{Pozdnyakova_2001}. In particolare, nel contesto della bonifica dei siti contaminati, la geofisica ambientale si pone l’obiettivo di individuare eventuali focolai di contaminazione riuscendo ad ampliare l’orizzonte dell’investigazione rispetto a quello limitato e puntuale delle indagini dirette.