La bonifica dei siti contaminati è una delle problematiche più rilevanti nell’ambito degli interventi di recupero e di risanamento ambientale. Si definiscono “contaminate” quelle aree in cui, a causa di sversamenti accidentali, depositi abusivi ma anche condizioni naturali, sono presenti nel suolo sostanze inquinanti tali da risultare pericolose per l’uomo e per l’ambiente. Negli ultimi decenni si sono sviluppate alcune tecniche di bonifica che sfruttano la degradazione dei contaminanti ad opera di microrganismi con lo scopo di arrecare un minore impatto sull’ecosistema e un considerevole risparmio economico. Tra le molteplici tecniche trova spazio il Bioventing, una tecnologia adoperata nella zona insatura del terreno che consente l’utilizzo di microrganismi autoctoni per la degradazione di composti organici adsorbiti dalle frazioni minerali e organiche del suolo. In questo articolo si fa riferimento ad un caso studio che ha trattato la tecnica del Bioventing per la rimozione di idrocarburi del petrolio.