Lo scarico di acque reflue trattate nei corpi idrici ricettori o il loro riutilizzo rende necessari sia gli interventi sugli impianti di depurazione esistenti sia lo sviluppo di nuove tecnologie innovative ed ecosostenibili in modo da assicurare maggiori efficienze depurative e rimuovere i contaminanti emergenti intercettati nelle acque reflue. Questi “contaminanti emergenti” si possono classificare secondo il loro uso e/o scopo; tra questi, quelli maggiormente intercettati nelle acque reflue sono i farmaci come antibiotici, antinfiammatori, ormoni naturali e sintetici. Gli attuali impianti di depurazione, purtroppo, non sono in grado di rimuovere questi composti e, quindi, vengono immessi nell’ambiente attraverso differenti modi come gli effluenti dei depuratori. Per ridurre al massimo l’impatto causato dai contaminanti emergenti, facciamo riferimento a delle moderne tecnologie: i bioreattori a membrana MBR, che derivano dalla combinazione dei processi di degradazione biologica a fanghi attivi e di filtrazione su membrana; i bioreattori a membrana elettricamente potenziati eMBR, che combinano i processi di biodegradazione, i processi elettrochimici e la filtrazione su membrana in un unico sistema, che permette di ottenere un effluente di qualità maggiore rispetto ai tradizionali MBR.